Tour de France: si parte da Firenze, Pogacar sogna la doppietta

Incognita Vingegaard, arrivo a Nizza il 21 luglio
Tour de France: si parte da Firenze, Pogacar sogna la doppietta© EPA
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ROMA - La 'Grand Depart' dalla grande bellezza dell'Italia. Tutto pronto per la partenza del Tour de France 2024 che scatterà domani da Firenze per arrivare a Nizza il 21 luglio. Al km 0, 176 corridori e un favorito d'obbligo: Tadej Pogacar. Lo sloveno dell'UAE Team Emirates, infatti, dopo aver dominato il Giro d'Italia vuole vincere anche la Maglia Gialla per realizzare una doppietta, Giro-Tour, che manca dal 1998, quando fu realizzata da Marco Pantani. Due compagni di squadra del 'Pirata' sono convinti che Pogacar possa fare l'impresa e riscrivere la storia del ciclismo. Per lo storico gregario di Pantani, Roberto Conti, lo sloveno "sta dimostrando di essere il Merckx degli anni 2000, ha tutte le carte in regola per fare doppietta", dice a LaPresse sottolineando che l'unico vero avversario da temere sarà il caldo. "Lo soffre, vedendo il passato il caldo gli può dar fastidio". Sulla stessa lunghezza d'onda un altro che ha pedalato con Pantani nel corso della sua carriera, Marcello Siboni: "Pogacar - afferma - per quello che ha dimostrato al Giro d'Italia è il numero 1, il favorito per il Tour de France, ed è possibile che faccia la doppietta".

Conti-Siboni sono d'accordo anche su un altro punto: nessun paragone tra Pogacar e Pantani. "Pogacar - sostiene Conti - è tutto un altro corridore rispetto a Pantani. Ha caratteristiche diverse". Siboni sottolinea invece che "Pantani era più forte in salita, Pogacar è più completo".

Tour de France, c'è l'incognita Vingegaard

Sarà Jonas Vingegaard a provare a scacciare i sogni di doppietta di Pogacar. Il corridore danese è però reduce dalla terribile caduta al Giro dei Paesi Baschi a causa della quale ha riportato uno pneumotorace e diverse fratture alle costole e alla clavicola: non corre da allora, la sua condizione è il vero punto interrogativo di questa edizione della 'Grande Boucle'. Potrebbero insediare lo sloveno anche il connazionale Primoz Roglic, capitano di una Red Bull-Bora molto competitiva, e Remco Evenepoel, che affronta per la prima volta il Tour e parte più a fari spenti visto lo stato di forma mostrato al Giro del Delfinato. Nonostante la partenza 'in casa' la truppa di italiani (sono appena otto) al via è esigua: le speranze di ottenere almeno una vittoria di tappa sono riposte in Giulio Ciccone, che proverà a difendere la Maglia a Pois conquistata lo scorso anno, Alberto Bettiol - neo campione italiano - e Davide Formolo. Per quanto riguarda il percorso la decisione di far partire il primo colpo di pedale della 'Grande Boucle' è stata voluta dall'organizzazione per celebrare i grandi campioni italiani che hanno fatto la storia di questo sport. E se il primo omaggio, la Firenze-Rimini, sarà per Gino Bartali, la seconda tappa, la Cesenatico-Bologna, sarà dedicata a Marco Pantani. Infine, nella terza tappa, l'omaggio a Fausto Coppi con la Piacenza-Torino, prima di rientrare nei confini francesi. Nei 3.498 chilometri dell'edizione numero 111 del Tour non mancherà l'ascesa al Col du Galibier, nella tappa numero 4. Curiosità per l’esordio dello sterrato che ci sarà nella Troyes-Troyes (tappa numero 9).

Le tappe numero 14 e 15 saranno quelle dei Pirenei. Nell'ultima settimana il trittico della paura con due tappe di montagna prima della crono finale a Nizza. Salta quest'anno il tradizionale arrivo agli Champs-Élysées perché Parigi sarà impegnata per l'avvio delle Olimpiadi. Nessuna festa, dunque, all'ombra della Tour Eiffel come nel 1998 con Pantani e come nel 2014 con Nibali. Il siciliano è stato l'ultimo italiano a vincere il Tour. Sono passati 10 anni, sembra una vita.


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